Visualizzazione e motivazione: Imagery o Fantasia?

La motivazione è il tassello fondamentale per accedere alla corsa verso il successo, infatti, da definizione risulta essere quella forza che suscita, orienta e sostiene il nostro comportamento.
Che sia nello sport, nella scuola, nel lavoro o nella vita in generale, il tema della motivazione emerge di continuo e spesso si identifica ai più nelle frasi motivazionali, che aiutano a trovare quella forza che non sapevamo di avere e che ci spinge a dare il massimo per raggiungere l'obiettivo.
Nell'ambito della psicologia dello sport, dove uno degli obiettivi fondamentali riguarda l'ottimizzazione della performance e la promozione del benessere nell'atleta, il costrutto della motivazione risulta centrale per diversi aspetti della preparazione, quali ad esempio la costanza e determinazione dell'atleta che lo allinei al piano di allenamento, la ripresa dopo la sconfitta o, più in generale, la forza propulsiva verso l'obiettivo.
Tra le tecniche più utilizzate per lavorare sulla performance c'è l'IMAGERY, ovvero il processo attraverso cui le esperienze sensoriali sono immagazzinate, richiamate internamente e rappresentate in assenza di stimoli interni. Nel concreto, l'atleta immagina appunto di sperimentare una situazione specifica senza però viverla fisicamente in quel preciso momento.
Nonostante tale tecnica possa ricordare il tema della fantasia, in realtà se ne discosta ampiamente; la fantasia infatti risulta essere un processo di combinazione creativa delle immagini, che devia dalla logica e dal pensiero razionale, molto distante dal percorso ideativo creato durante l'imagery.
Gli atleti utilizzino l’imagery sia nel contesto di gara che in allenamento, specie in periodi, come le ultime settimane prima di una gara importante, in cui l’allenamento mentale diventa più frequente.
Tale strumento contestualizzato al tema della motivazione, ha decisamente dei riscontri positivi: molti atleti infatti, utilizzano queste tecniche di visualizzazione per immaginarsi durante la gara sia in prospettiva di vittoria al fine di caricarsi, che quando commettono un errore per trovare una soluzione alternativa, ma anche per gestire l'ansia e la componente emotiva, introducendosi quindi alla gara e preparandosi al meglio all'evento.
Oltre alla tecnica è l’atteggiamento positivo, in sintesi, la chiave per fare bene: voler guidare, con intenzione, la propria immaginazione in modo da prepararsi e sentirsi carichi e pronti alla performance.
E voi? Conoscete questa tecnica? La utilizzate?