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Competitività



La competitività è per un atleta un aspetto fondamentale con cui fare i conti. Misurarsi con sé stesso, rispetto alle proprie abilità e verso i propri obiettivi, o con gli altri atleti (concorrenti) è fondamentale per poter avere dei parametri con cui impostare i propri piani di allenamento e la propria carriera sportiva. Questa continua misurazione, che è alla base del concetto di competitività è molto importante per avere una reale dimensione delle proprie capacità e anche per conoscere in che misura queste possano portare a dei successi.

Ci sono poi diversi modi di viverla, per esempio a partire da sé verso gli altri oppure a partire dagli altri contro di sé. Nel primo caso si tratta di uno dei modi per valorizzare sé, per arrivare a sentirsi autoefficaci e per poi vedere il valore degli altri con cui confrontarsi. Nel secondo invece, viene usata per stare sul “margine”, per misurare esclusivamente solo lo “scarto” con o dall’altro, perdendo di vista il proprio valore e rischiando di far prevalere solo il vincere sull’altro invece di crescere nelle proprie performance come base per arrivare al successo.

Nella nostra cultura, proprio di questi tempi se per esempio pensiamo alle elezioni USA, spesso viene sottolineata esclusivamente la dimensione superficiale della competitività, con risultato la perdita di possibilità o il gioco al ribasso.

A nostro avviso, in quanto psicologi dello sport, è molto importante invece sottolineare quanto la cultura del valore conti, quanto gli obiettivi di processo siano strategicamente importanti e arricchenti per la crescita della persona-atleta prima e delle performance di conseguenza. E’ per questo che resta fondamentale un approccio che parta da sé e punti all’empowerment, al vincere per sé e con i concorrenti, più che alla cultura del vincere ad ogni costo e sugli altri.


E’ questa la competitività che ci piace e che invitiamo ogni atleta a vivere tutti i giorni.

Voi cosa ne pensate?

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